Biografia

Pino Biggi (Fossola di Carrara, 7 aprile 1930 - Arena Metato, 11 giugno 2019)
Figura originale nel panorama culturale italiano, pittore con una produzione ininterrotta fra 1950 e 2015 è stato anche un poeta, scrittore, scultore.
La sua produzione di tele ad olio può essere divisa in cinque periodi caratterizzati dal prevalere di cinque diversi temi iconografici: Figure femminili, Stanze, Musica jazz (resa visivamente attraverso strutture curvilinee e prospettive dinamiche al limite dell’astrazione), Il grembo della Madonna, Panneggi. Ad essa è legata la produzione di piccole sculture in bronzo.
Sulla sua produzione sono state realizzate:
- una tesi di laurea dell’Accademia di Brera, studente Maria Paola Pedetta sotto la guida del professor Tommaso Trini Castelli.
- un’esposizione antologica della sua produzione realizzata dal Comune di Pietrasanta, Chiostro di Sant’Agostino, Pietrasanta 18 aprile - 10 maggio 1998.
- 15 luglio 2022-15 agosto 2022 Pino Biggi, disciplina del silenzio, Scuderie del Palazzo mediceo di Seravezza, curatore Michele Bonuomo.
- Sono stati pubblicati vari articoli di quotidiani, fra cui:
«Corriere della Sera», Sebastiano Grasso, Saba: Fossi direttore ti pubblicherei, Mercoledì 25 settembre 1985, p.15.
«Il Giorno», Guido Gerosa, L’amico del vecchio di Trieste, In clinica pensando alla vita, Domenica 13 ottobre 1985, p.15.
- Articoli in riviste letterarie:
«Comunicare letteratura», Mario Allegri, Un’amicizia del vecchio Saba, 2008, pp. 159-167.
«Comunicare letteratura», Pino Biggi, Storia di uno sciocco Pino (sciocco perché aveva un cuore), 2008, pp. 167-175.
- due cataloghi con la produzione pittorica:
Pino Biggi, Un post antico, testi a cura di Tommaso Trini, Comune di Pietrasanta, Titania Editrice, Lucca, 1998.
Pino Biggi, a cura di Maurizio Vanni, Mazzotta, Milano, 2002.
Quest’ultimo catalogo, ancora in vendita (https://www.amazon.it/Biggi-Ediz-illustrata-Tommaso-Trini/dp/882021556X), è articolato in due sezioni: presenta un'antologia di dipinti di Pino Biggi e una breve raccolta di suoi racconti, scritti negli anni Cinquanta, facenti parte della raccolta dal titolo Novelle quasi fiabe (voluto da Umberto Saba).
Note biografiche:
Pino Biggi è stato definito da coloro che hanno studiato la sua opera: un “Post-antico”, per il suo richiamo al gotico internazionale, amato con una visione personale, e anche un “Apolide
dell’immaginario”, per la fantasia delle sue armonie coloristiche, inserita, ma dirompente all’interno dei programmi delle nuove correnti, che ha uno stretto rapporto con la musica,
particolarmente quella di Bach e del jazz, di cui è stato un convinto “fumatore d’oppio sonoro”.
Comincia a dipingere in giovanissima età, mentre scrive versi. A ventitré anni fa la conoscenza di Umberto Saba, lo incontra casualmente a Roma, a villa Elettra, una casa di cura per malattie
nervose dove sono entrambi ricoverati. I due stringono immediatamente amicizia, che continuerà per molti anni. Il grande poeta presentò personalmente i suoi racconti all’editore della Meridiana,
e all’editore Vallecchi, coniandone il titolo di “Novelle quasi fiabe”.
La produzione artistica di Pino Biggi, durante tutta la sua vita, è stata legata continuamente al mezzo espressivo della pittura, ma sporadicamente si è dedicato alla scultura con una produzione di piccole opere in bronzo e alla produzione letteraria con le raccolte "Filasciocche" e "Raccontonti" che seguono le “Novelle quasi fiabe”.
La sua figura artistica è stata apprezzata da vari protagonisti della cultura e dell’arte. Da Cesare Garboli a George Klusemann, Alfredo Lucifero, Vittorio Sgarbi, Cosimo Bracci Torsi, che si sono sempre interessati alla sua produzione e alla sua carismatica personalità.